Parole di Saggezza

Vivete appieno ogni singolo giorno, e appieno vivrete la vostra intera vita.

da "Cultivating the Buddhist Heart" di Nichiko Niwano

martedì 19 gennaio 2010

12 messaggi - 1: meditazione sulla terra della buddhità

A cominciare da questa settimana condivideremo una serie di brevi insegnamenti in "12 messaggi". Ogni settimana selezioneremo un capitolo dal Kyoten, il testo base utilizzato nella pratica di Rissho Kosei-kai. In questa serie cercheremo di presentare brevemente degli insegnamenti buddhisti che possano aiutarci nella vita di ogni giorno.



MEDITAZIONE SULLA TERRA DELLA BUDDHITA'


"Sappiate che questo è il luogo ove il Buddha ottenne la perfetta illuminazione.
In questo e ogni luogo i buddha ottengono la perfetta illuminazione.
Girano la ruota del Dharma,
ed entrano nel parinirvana".





- Qualsiasi posto è il posto giusto per crescere spiritualmente! -


In questo primo articolo ci concentreremo sulla Meditazione sulla terra della buddhità, la prima preghiera del Kyoten. La parola giapponese dojo ci fa venire subito in mente un posto dove possiamo praticare lo Zen, oppure Judo o Karate. La traduzione letterale di dojo è "luogo della pratica".
Per le persone che fanno parte di Rissho Kosei-kai, questa parola fa immediatamente pensare al luogo ove è custodita l'icona del Buddha Originale -o Gohonzon, ovvero la stanza della nostra casa dove svolgiamo la nostra pratica fondamentale, oppure l'aula sacra di un Centro di Dharma o del Daiseido, il tempio principale.
In ambito buddhista, la parola dojo indica non solo il luogo della pratica, ma anche il posto dove si ricevono i precetti per abbracciare il Buddhismo e dove Shakyamuni conseguì l'illuminazione. E' per questo che nel Kyoten è stato tradotto come "terra della buddhità".
Però, leggendo la preghiera, veniamo a scoprire che il "luogo della pratica" non si limita ai posti che abbiamo citato.
Dal momento in cui ci alziamo al mattino a quello in cui ci corichiamo alla sera, non facciamo che spostarci da un posto all'altro. Casa, ufficio, scuola, mezzi di trasporto, negozi, ecc.
In verità, dovunque andiamo e dovunque ci troviamo, nel momento in cui pratichiamo, quel luogo diventa il dojo, il "luogo della pratica", o la terra della buddhità.
Tutti i luoghi possono diventare un dojo. Nichiren Shonin diceva che non c'è alcuna differenza fra la pratica buddhista e la vita quotidiana, fra la meditazione e il lavoro d'ogni giorno, fra l'illuminazione e le piccole (grandi) cose che caratterizzano e riempiono le nostre giornate. Se il posto dove ci troviamo diventa o meno la terra della buddhità dipende solo e soltanto dal nostro atteggiamento.
Facciamo un esempio. Tutti, una volta o l'altra, ci siamo sentiti insoddisfatti sul posto di lavoro. "Non mi piace quest'ufficio", "Non sopporto questo lavoro", "Io e il mio capo siamo assolutamente incompatibili", "Le persone con cui lavoro sono tutte antipatiche", ecc.
Se vi trovate in una di queste situazioni, o in qualsiasi altra situazione che vi fa stare a disagio, ricordatevi le parole della meditazione sulla terra della buddhità.
Provate a cambiare atteggiamento. "Questo ufficio è 'il luogo della pratica' che il Buddha mi sta offrendo in questo momento". Il tempo che si passa al lavoro, dove non possiamo fare ciò che desideriamo può diventare un ottimo dojo dove praticare l'insegnamento.
Se considererete le cose da questo diverso punto di vista, capirete che il "posto di lavoro" -con tutti i suoi problemi e difficoltà, diventerà il "posto di lavoro" dove praticare per la vostra crescita spirituale. I colleghi o i superiori che vi annoiano o che vi assillano si trasformeranno in maestri che vi aiuteranno a crescere e a migliorarvi.
Certo, questo non significa certamente che non farete altro che incontrare persone carine e gentili, ma cambiando il proprio modo di osservare la realtà che ci circonda riusciremo a vedere il Buddha anche là dove pensavamo non potesse proprio essere. Solo così potremo vedere il bene, la buddhità, che c'è in ogni persona.


Il Buddha Originale disse:
"Nonostante io sia loro vicino, gli esseri non riescono a vedermi"
(The Threefold Lotus Sutra, 16:254)


Namu Myohorengekyo
Nicola

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